Bottoni di madreperla

Museo
Malacologico
Piceno

 

L'oggetto d'uso che più utilizza nel mondo le conchiglie di madreperla (e da qualche tempo anche quelle non madreperlacee) è il bottone.
In Italia vi è la più alta concentrazione di fabbriche di bottoni in madreperla e si è instaurata una tradizione, visibile al Museo di Cupra Marittima, con l'esposizione di un campionatura davvero singolare dagli inizi del secolo ai giorni d'oggi.
La conchiglie più utilizzate per i bottoni di media e piccola taglia sono quelle del Trocus niloticus, mentre per i grandi bottoni vendono utilizzate le conchiglie di Pinctata margaritifera, di Turbo marmoratus e di Haliotis.
I bottoni realizzati con le Haliotis ("orecchie di mare") sono sicuramente quelli più particolari per effetto di iridescenze che richiamano il verde e l'azzurro con tutte le loro sfumature, ma sono anche quelli che solitamente hanno spessore minore.
Al museo sono presenti anche prototipi di bottoni realizzati da valenti incisori di Torre del Greco: Izzo, Ferrigno, Icardi; vere e proprie creazioni artistiche.
Il bottonificio Cannara di Busseto è presente al Museo con una vecchia macchina, una specie di punzonatrice rotante che perfora i gusci delle conchiglie e permette la realizzazione di tanti dischetti, del diametro voluto, e che poi vengono privati del periostraco, spianati, forati e trasformati in splendidi bottoni.
La recente utilizzazione di materie plastiche non ha intaccato il prestigio dei bottoni in madreperla che non potranno mai essere perfettamente imitati.