Negate 9 Croci in
madreperla dalla Soprintendenza
Richiesta ispezione ministeriale a Franceschini
Monache, frati francescani e sacerdoti di tutte le
Marche, a gennaio avevano concesso in prestito al Museo Malacologico di
Cupra Marittima le Croci in madreperla presenti nei loro monasteri,
conventi e chiese della regione. La richiesta di prestito non era
finalizzata alla riuscita della mostra “150 Croci in madreperla dal
‘600 ai nostri giorni” programmata per questa estate, in quanto il
Museo ha tutte le tipologie presenti nelle Marche e molto di più, ma
voleva fare un po’ di pubblicità ai tesori delle Marche, sconosciuti ai
più e difficilmente visibili nei siti di appartenenza e voleva stimolare
il restauro di alcune croci non in ottime condizioni di conservazione.
Ebbene, al momento della richiesta di
autorizzazione alla competente Soprintendenza di Urbino, la burocrazia
ha avuto il sopravvento e tutte e 9 le croci richieste, all’improvviso,
si sono dimostrate, a detta dei funzionari coinvolti, tutte, in base
alle foto fornite dal Museo Malacologico, in precarie condizioni, tali
da non poter essere spostate dai luoghi di conservazione.
Alla direzione del Museo Malacologico il tutto è
sembrato un vero e proprio boicottaggio ed una esasperazione della
burocrazia, senza tener conto della valorizzazione dello straordinario
patrimonio culturale presente in monasteri di clausura (Matelica e
Camerino), conventi francescani (Matelica, Falconare e Fano), musei
comunali (Montelparo) e parrocchie (Massignano).
“Come si possono dichiarare precarie le condizioni
di 9 croci, tutte in una volta, solo perché qualcuno le vuole
valorizzare, senza una precisa visita ispettiva e senza specifiche
competenze” riferisce Tiziano Cossignani direttore del Museo
Malacologico di Cupra Marittima: “le ho viste attentamente una per una
e, tranne due croci, tutte le altre sono in ottimo stato di
conservazione; mancano alcune tessere e porzioni di madreperla ma che
non pregiudicano l’esposizione e tanto meno la conservazione” continua
Cossignani “fino ad oggi che cosa ha fatto la Soprintendenza: non ha
dato indicazioni ai possessori, non ha imposto prescrizioni, non ha
fatto nulla per la tutela di quei tesori”.
La direzione del Museo ha coinvolto della vicenda
il Ministro on. Dario Franceschini ed ha sollecitato una ispezione
ministeriale ed ha coinvolto il neo presidente della giunta regionale
con la nota seguente:
Preg. Ministro
“In margine alla mostra mi preme di segnalarle
quanto ci è capitato nelle fasi di allestimento della mostra.
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A gennaio abbiamo richiesto ed ottenuto dai legittimi proprietari
(Monasteri, Chiese e Conventi delle Marche) il prestito di 9 croci in
madreperla, non essenziali per la mostra, in quanto tipologie già
presenti nelle collezioni del Museo, ma nello spirito di valorizzazione
del territorio marchigiano.
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A marzo contatto la Soprintendenza di Ancona ed al front-office
mi dicono di attendere l’arrivo del nuovo soprintendente, essendo in
corso una ristrutturazione dell’ente.
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Dopo un mese scrivo per le autorizzazioni alla Soprintendenza di
Urbino dove mi dicono che ci voglio 4 (dico quattro) mesi per le
autorizzazioni e che avrebbero comunque avviato le pratiche. Chiaramente
io ho manifestato tutto il mio fermo disappunto, non gradito, stante la
data dell’inaugurazione programmata per il 6 giugno 2015.
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Ebbene tutte e nove le croci mi sono state negate, tutte versano
in precarie condizioni secondo i tecnici della Soprintendenza (per due
posso concordare ed il prestito era un pretesto per poterle restaurare a
nostre spese, così come promesso alle Clarisse di Matelica).
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Ho ricevuto lettere di diniego tutte “fotocopia” (posso fornirle
quando vorrà, se necessarie) con motivazioni discutibili e difficilmente
sostenibili: una croce è in una cucina di un convento appoggiata sul
pavimento, una è appoggiata su una sedia in uno studio, una è in un
deposito polveroso, una è in una biblioteca in bella vista, una in un
museo parrocchiale, una in un museo comunale ed una è in una sala di
accoglienza, tutte con limitate protezioni, in ambienti non
climatizzati, ma tutte, tranne due, in buone condizioni, considerata
l’età!
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La Soprintendenza si accorge del precario stato delle croci solo
perché il Museo Malacologico di Cupra Marittima le ha richieste per
valorizzarle, e mi chiedo: fino ad oggi che cosa ha fatto? Da anni le
croci oggetto della nostra richiesta si trovano così come ho avuto modo
di vederle. Ad Urbino mi dicono che “in un mese hanno visto il nuovo
Soprintendente una sola volta!”
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Mi viene il dubbio che la richiesta abbia comportato burocrazia e
lavoro che forse era meglio evitare e sicuramente una scarsa sensibilità
ai beni culturali della mia Regione. Mi viene di pensare, come cittadino
di questo Stato, che forse una ricognizione ispettiva possa essere
opportuna.
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Mi riservo di trasmettere queste brevi note al presidente delle
Regione Marche non appesa sarà insediato.
Mi scusi per questo sfogo e le rinnovo l’invito a
visitare il Museo Malacologico di Cupra Marittima. Firmato Tiziano
Cossignani”
Si trasmetto le foto della croce di Falconara
(Frati minori, Biblioteca francescana), della croce di Camerino
(Convento delle Clarisse), della chiesa di Massignano e della Chiesa di
S.Maria Nuova di Fano.
Info 3473704310
Massignano 1796
Falconara biblioteca francescana
Camerino Clarisse 1780 palestina
Fano S Maria Nuova 1820
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